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Senza Permesso - Documentario

Questa produzione cerca di portare lo spettatore nella realtà che inonda il grande spazio comune chiamato "strada", e nella lotta dell'arte per cercare di sopravvivere in questo, a margine dei "permessi".

Ingrid de la Torre

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Barcellona
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Negli ultimi decenni, Barcellona ha smesso di essere la città dei suoi propri abitanti, per convertirsi in una "Marca": una metropoli open business il cui solo interesse è facilitare l'appropriazione privata di tutti gli aspetti comuni della città, a favore di fondi di investimento di multinazionali.



Una città divisa da una parte dai grandi slogan corporativi dell'amministrazione e da un’altra dall’intreccio delle sue strade e dei suoi quartieri, delle piazze e dei mercati, della sua gente.

L'arte di strada, la musica, la cultura popolare, non sono sfuggiti a questa smania privatizzatrice della cosa pubblica. Il Municipio, mediante dure ordinanze "civiche", proibisce qualunque espressione artistica spontanea per le strade, requisendo e distruggendo, in molti casi, strumenti musicali ed altri oggetti personali.

Con Senza Permesso, siamo entrati nello spazio urbano per mettere a fuoco il nostro sguardo sull'arte popolare in questo suo conflitto attuale, cercando di demistificare gli stereotipi figli del marketing, e partendo dell'identificazione del problema stesso, cercando di accorciare la distanza che separa individuo ed investigatore, portando i fautori e i protagonisti alla convivenza e su di uno stesso livello di necessità; senza avere niente da perdere, a parte le nostre camere, noi curatori ci siamo lanciati per le strade come uno dei tanti "busker”; senza paura di fare parte del mainstream audiovisivo; senza paura del paro, dello sfratto, delle multe, molte volte senza temere la fame, ma soprattutto, sempre e solo: SENZA PERMESSO.

Abbiamo realizzato decine di interviste con differenti artisti, diciotto delle quali registrate in inglese, castigliano, catalano, francese, portoghese e bulgaro. Abbiamo realizzato un’osservazione attiva sullo spazio e sui distinti collettivi che formano il prisma. Abbiamo letto normative, lettere di diritti cittadini, editti, bollettini ufficiali, ecc. ecc., ed abbiamo presenziato anche alle dimostranze reali del cittadino a piede libero, ma anche testimoniando quelle del sopravvissuto, dell'artista e delle grandi figure che diffondono la propria arte itinerante tra le differenti città dell'Europa e del mondo intero.

Se il fatto di accorrere come spettatori al gran circo della privatizzazione di strada non fosse sufficiente, nonostante l'impatto che produca essere testimone vivo dell'espropriazione di opere d'arte (parliamo di chitarre, contrabbassi, clarinetti, violini, fisarmoniche e fino a nasi da clown) c’è da registrare anche l'atteggiamento di avversione da parte di diversi agenti di polizia verso l'occhio della camera testimone dei cambiamenti, e la maniera con la quale cercano di imporsi, attraverso un sistema legale restrittivo e retrogrado, pretende di mettere a tacere il diritto all'espressione.

In distinte occasioni hanno cercato di costringerci a spegnere la telecamere, siamo stati identificati, denunciati per "disubbidienza" e minacciati del possibile sequestro delle nostre attrezzature, sempre in nome di una supposta legge di sicurezza cittadina. Non sono riusciti a scoraggiarci, al contrario, la nostra squadra di documentaristi prosegue nel voler raccontare questa storia. Il collettivo di artisti si rafforza e si organizza per lottare e per la sopravvivenza delle proprie attività.

Questo documentario ha lo scopo di rendere pubblico il conflitto sociale e di diffonderlo per trasformare la realtà; perché il diritto alla città in un sistema democratico è anche poter fare - e poter godere – dell’arte di strada.

Chi siammo?

Ingrid de la Torre, è un'attivista sociale ispano-argentina residente a Barcellona, figlia della generazione del silenzio post-dittatoriale e facente parte della generazione di giovani che si videro forzati ad emigrare nel 2001. Ha sviluppato progetti di arte ed educazione sociale nel quartiere dal Raval con distinti collettivi ed enti. Ha collaborato come giornalista corrispondente del giornale Tiempo Argentino ed attualmente dedica i suoi sforzi alla creazione di Zasca Producciones per la realizzazione audiovisiva di contenuti critici ed indipendenti. In quanto al contesto audiovisivo, si è formata nel centro femminile Francesca Bonnemaison, realizzando l'officina di creazione documentale di Belkis Vega che diede origine alla creazione collettivo-documentale di "De-costruendo. Parte di me", 2012, recentemente premiato nella categoría documentario al festival del cinema ispanoamericano “Tutte le voci contro il silenzio”.

Fabián Barrero Colombiano. Video-maker, sceneggiatore ed animatore. Formatosi nel programma INI del ministero di cultura della Colombia. Ha vinto un premio di cortometraggio di animazione nel 2001 (l'UNAL di Bogotà( e due premi per racconti nel 2002 e 2005. Matura 4 anni di esperienza col progetto Avila TV e con la Scuola Metropolitana di Produzione Audiovisiva del comune di Caracas. Un anno come Video compositore per Fluenzlab. Ha fatto parte di distinti progetti sia artistici che di documentaristica. Dall'anno 2012 partecipa a Barcellona in diverse proposte legate a tematiche d’immigrazione. Auto-producendo cortometraggi con Espai dell'Immigrant e Mount Zion. A partire dal 2013 si incorpora al progetto Zasca Producciones essendo il creativo e responsabile della parte tecnica-audiovisiva. È anche regista di corti, animatore digitale e analogico, e di stop-motion.

Cesare Iglesias Belmonte Spagna. Ha studiato montaggio presso il CECC, è socio fondatore di ASAKOFILMS, regista del documentario "Bulubús: il film", produttore della webserie "Le Avventure di Leonard Kat" e direttore di videoclip musicali di alcune band di Barcellona.

Narcisz Veronika Fazekas ha studiato Antropologia Culturale e Visuale all'Università di Miskolc in Ungheria, il suo paese natale. Il suo interesse antropologico include gli aspetti culturali e sociali sulla migrazione, questioni sull'ecologia umana ed iniziative sull'autosufficienza e la musica come espressione dell'identità e della libertà. Dopo aver condotto un lavoro campestre in Ghymes, Romania, ed aver ottenuto una borsa di studio in Portogallo, viaggia in Scozia mentre dal 2010 si stabilisce a Barcellona, dove partecipa a differenti progetti artistici. Attualmente, fa parte della squadra di produzione del documentario "Senza Permesso”.

La squadra umana che compone ZASCA produzioni, ha un'ampia esperienza in progetti sociali di componente audiovisivo indipendente. Durante gli ultimi due anni, abbiamo collaborato attivamente su tematiche congiuntamente a collettivi sociali e su cortometraggi di diverse categorie. Anche nel corso dell'ultimo anno abbiamo scommesso sulla produzione di videocassette musicali per diversi validi artisti.

In quali attività saranno destinati i sostegni?

Il progetto richiede supporto per le sue tappe finali di rodaggio e post produzione, (abbiamo circa 18 mesi di lavoro girato, per il quale stimiamo una previsione di due mesi per terminare il documentario).

Destineremo anche una parte al pagamento delle multe imposte alla squadra per il fatto di filmare il sequestro degli strumenti.


Dopo l’uscita del documentario, daremo inizio ad una campagna di diffusione in festival per ottenere una maggiore promozione e dopo manterremo il progetto free con licenza Creative Commons affinché possa essere scaricato in maniera libera in rete.

Calendario previsto

Se si raggiungerà l'obiettivo di finanziamento, il film potrebbe essere finito e pronto per la sua uscita in Settembre.
“Le prime” si realizzeranno nel Centro Sociale "La Negreta".

I concerti privati si realizzeranno durante la seconda quindicina di Luglio e nei mesi di agosto e/o settembre, in accordo con la disponibilità del finanziatore e degli artisti.

Ricompense

In quanto alle ricompense, data la loro stessa natura, (credits di ringraziamento) saranno esibite nei titoli del documentario e diramati al finanziatore stesso in occasione della prima, nel caso di ricompense tangibili inviate per posta.

Nel caso dei concerti privati si concerterebbe l'evento tra il finanziatore e la produzione. I concerti privati a carico del finanziatore, saranno a Barcellona e nei paraggi. I concerti privati supportati dal finanziatore saranno realizzati nel centro della città di Barcellona e saranno pubblicizzati dalla produzione e dal mecenate.

Se si arrivasse a riscuotere più denaro del previsto, quest’ultimo sarà destinato per dare maggiore diffusione al documentario, come anche per la realizzazione di più materiale creativo e autoprodotto.

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Dossier de prensa

Entrevista a Andrés García Berrio, abogado y miembro del Observatorio del Sistema Penal y los Derechos Humanos de la Universidad de Barcelona:

El Periódico

La Vanguardia

El País

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#04 / Muchas gracias a todxs!

Quiero expresar mi más sincero agradecimiento para cada una de esas 45 personas que han creído en este proyecto. Tengo 45 razones para seguir adelante, es ya improbable conseguir el objetivo planteado, así que tendremos que reinventarnos de alguna manera para conseguir que este documental vea la luz. Només volia dir-vos gràcies a tots i totes. ;)

Ingrid de la Torre

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#01 / Nou vídeo

Des de l'equip del documental Sense Permís, volem agraÏr les 23 persones que esteu avalant aquest projecte.

Publiquem nou teaser:

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